Chissà se anche gli altri turisti italiani all’estero provano nei miei confronti lo stesso fastidio che provo io alla loro presenza? Che ci fanno poi qui? È il mio viaggio: via, via. C’è tanto altro spazio e altro gelo dove andare. Certo che questo profumo di freddo mi mancava.
“The Little Things” è un localino spartano, seminascosto all’interno di una corte, nelle vicinanze della Chiesa dei Sette Santi. Di fatto è una casa adibita a ristorante. Dal numero di tavoli prenotati sembrerebbe pure piuttosto rinomato, almeno tra i locali. Riesco a trovare posto, promettendo che avrei liberato il tavolo per tempo. Vino, torta di zucca, Ginfoldo e qualche pagina.
Una delle due immagini qui sotto è la chiesa ortodossa di San Nicola. L’altra si trova sul lato opposto della strada, nel punto in cui è stata scattata la prima foto, e non ho idea di cosa sia. La targa più in alto, “Meditation and concentration center” mi fa ipotizzare che sia (anch’essa) una sorta di simbolo esoterico.
L’escursione guidata al Monastero di Rila, circondato da monti e pieno di gatti, è un tuffo nelle mie domeniche preadolescenziali, quando si andava in montagna e la strada scorreva in mezzo a cumuli di neve e torrenti parzialmente ghiacciati.
Volo di ritorno. Penso che mi potrò vantare di aver finalmente ritrovato i Carpazi di quella barzelletta. Invece niente, scopro poi che sono da (quasi) tutt’altra parte.